Descrizione
Nicola, tra le strette vie e le Maestà
Ci sono luoghi in cui le pietre parlano e narrano storie. Pietre che arrivano da antiche ere e che con il tempo hanno trovato una nuova funzione; oppure sono lastre scolpite che ricordano preghiere, emozioni, gesta eroiche, vite.
Arroccato in posizione panoramica il borgo di Nicola domina la Vallata del Magra. Tra le vie in salita calpestiamo gli antichi ciotoli diseguali e scopriamo gli angoli più suggestivi della frazione di Luni costruita a difesa degli abitanti che secoli fa ogni notte chiudevano le due porte di accesso per dormire sonni “abbastanza” tranquilli. Sembra che la porta principale del borgo venisse chiusa al calar della sera fino ad epoca recente.
Nel XV secolo il borgo di Nicola aveva bisogno di protezione perché aveva stretto un Atto di Accomandiglia con la città di Firenze e la sua Signoria guelfa, mentre Ortonovo era sotto il controllo alla Signoria di Lucca e Sarzana e Castelnuovo erano legati a Genova. In un fazzoletto di terra solcato dal fiume Magra si fronteggiavano alcune delle più potenti dominazioni dell’epoca. Questo perché, se è vero che l’antico Portus Lunae era oramai nell’oblio, il controllo di questo territorio restava strategico. La Strada romana che risaliva i corso del Parmignola per poi scendere nella valle dell’Aulella era interessata da un notevole traffico commerciale e dava a Firenze la possibilità di tener aperta una via di collegamento coi possessi di Lunigiana.
La prima testimonianza dell’appartenenza alla fazione dei Guelfi di Nicola la si può ammirare ancora prima di avventurarsi tra le strette vie del borgo. A dominare la valle si trova, infatti, il Castello con la Torre pentagonale. La Maestà della Madonna con il Cristo deposto, collocata proprio di fronte alla Torre, simboleggia la richiesta di protezione da parte degli abitanti più devoti che di volta in volta si trovavano a sostenere battaglie o a difendersi da assedi e saccheggi.
Giungendo a Nicola, nella piazza del Pianello, il primo edificio che si distingue per la sua imponenza, è il castello con annessa torre pentagonale, sede della guarnigione, costruito fra il sec. XIII e XV, in posizione strategicamente dominante la vallata del Magra. Al suo interno si conserva uno stemma, probabilmente fiorentino. Di fronte alla torre, si può osservare una maestà raffigurante la Madonna col Cristo deposto, oltre la quale, al di fuori della cinta muraria, pare fosse situato l'antico cimitero dei poveri.
Oltrepassato il Castello, si accede al borgo attraverso la porta principale, la quale, fino a poco tempo fa, veniva chiusa al calare delle tenebre. L'anello esterno delle case, aggregate senza una precisa soluzione di continuità, costituisce una sorta di sbarramento. Nel piccolo slargo immediatamente all'interno della porta d'accesso si trova una delle cisterne pubbliche di cui usufruivano tutti gli abitanti del paese che non potevano disporre di pozzi privati.
Proseguendo verso sinistra lungo il percorso si osservi la presenza di interessanti maestà (bassorilievi devozionali marmorei) che risalgono generalmente ai secoli XVII e XIX. Di pregio è l'antica pavimentazione delle vie, formata da ciotoli diseguali, scanditi in tratti orizzontali e in una spina centrale da pietre da taglio. Il primo percorso radiale sulla destra è la cosiddetta "scala matta", così chiamata perché si arrampica con gradoni irregolari attraverso i gironi, per arrivare rapidamente al punto più alto del borgo, dove si trova la piazza della chiesa.
Successivamente giungiamo in uno slargo, privo di mura, nel quale, fino agli anni Cinquanta, era presente la seconda porta del paese, detta porta a Nord, che immetteva nei campi. La porta e la torre furono distrutte per recuperare le pietre utilizzate per selciare la strada che porta al cimitero.
Lo slargo successivo è detto Piazzetta dell'Acacia, in cui è ancora presente il secolare albero sotto il quale troviamo la seconda cisterna pubblica del paese. Nella piazzetta sono tuttora ben visibili le mura di fortificazione del borgo e una torre quadrata di guardia parzialmente ristrutturata.
Proseguendo, è possibile svoltare a destra, in una in una breve viuzza, per immettersi nella Via tra la Chiesa, lungo la quale si trova la cosiddetta casa di San Guglielmo ("casa Ballotta"), nella quale la tradizione vuole che sia stato ospitato il Santo Guglielmo duca d'Aquitania nel sec. XII.
Dalla parte opposta della via, si accede alla piazza principale di Nicola: uno spazio ristretto ed allungato, luogo sommitale e centro sociale del borgo. Come una scenografia la piazza si chiude con la Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo caratterizzata da una facciata in stile barocco, risalente al 1759, ridipinta in un brillante rosa "ligure".
Nel percorrere le viuzze, lo sguardo è attirato dalla pavimentazione: in particolare la Piazza della Chiesa presenta da pietre larghe ben conservate e sedili addossati ai muri delle case. A destra della chiesa si nota un'antica casa in stile fiorentino.
Allungando il breve tour si può attraversare il ponte di San Martino e arrivare alla Chiesa di San Martino, la pieve di epoca longobarda che, anche se ristrutturata, mostra ancora evidenti le sue linee in stile romanico.
Ci sono luoghi in cui le pietre parlano e narrano storie. Pietre che arrivano da antiche ere e che con il tempo hanno trovato una nuova funzione; oppure sono lastre scolpite che ricordano preghiere, emozioni, gesta eroiche, vite.
Arroccato in posizione panoramica il borgo di Nicola domina la Vallata del Magra. Tra le vie in salita calpestiamo gli antichi ciotoli diseguali e scopriamo gli angoli più suggestivi della frazione di Luni costruita a difesa degli abitanti che secoli fa ogni notte chiudevano le due porte di accesso per dormire sonni “abbastanza” tranquilli. Sembra che la porta principale del borgo venisse chiusa al calar della sera fino ad epoca recente.
Nel XV secolo il borgo di Nicola aveva bisogno di protezione perché aveva stretto un Atto di Accomandiglia con la città di Firenze e la sua Signoria guelfa, mentre Ortonovo era sotto il controllo alla Signoria di Lucca e Sarzana e Castelnuovo erano legati a Genova. In un fazzoletto di terra solcato dal fiume Magra si fronteggiavano alcune delle più potenti dominazioni dell’epoca. Questo perché, se è vero che l’antico Portus Lunae era oramai nell’oblio, il controllo di questo territorio restava strategico. La Strada romana che risaliva i corso del Parmignola per poi scendere nella valle dell’Aulella era interessata da un notevole traffico commerciale e dava a Firenze la possibilità di tener aperta una via di collegamento coi possessi di Lunigiana.
La prima testimonianza dell’appartenenza alla fazione dei Guelfi di Nicola la si può ammirare ancora prima di avventurarsi tra le strette vie del borgo. A dominare la valle si trova, infatti, il Castello con la Torre pentagonale. La Maestà della Madonna con il Cristo deposto, collocata proprio di fronte alla Torre, simboleggia la richiesta di protezione da parte degli abitanti più devoti che di volta in volta si trovavano a sostenere battaglie o a difendersi da assedi e saccheggi.
Giungendo a Nicola, nella piazza del Pianello, il primo edificio che si distingue per la sua imponenza, è il castello con annessa torre pentagonale, sede della guarnigione, costruito fra il sec. XIII e XV, in posizione strategicamente dominante la vallata del Magra. Al suo interno si conserva uno stemma, probabilmente fiorentino. Di fronte alla torre, si può osservare una maestà raffigurante la Madonna col Cristo deposto, oltre la quale, al di fuori della cinta muraria, pare fosse situato l'antico cimitero dei poveri.
Oltrepassato il Castello, si accede al borgo attraverso la porta principale, la quale, fino a poco tempo fa, veniva chiusa al calare delle tenebre. L'anello esterno delle case, aggregate senza una precisa soluzione di continuità, costituisce una sorta di sbarramento. Nel piccolo slargo immediatamente all'interno della porta d'accesso si trova una delle cisterne pubbliche di cui usufruivano tutti gli abitanti del paese che non potevano disporre di pozzi privati.
Proseguendo verso sinistra lungo il percorso si osservi la presenza di interessanti maestà (bassorilievi devozionali marmorei) che risalgono generalmente ai secoli XVII e XIX. Di pregio è l'antica pavimentazione delle vie, formata da ciotoli diseguali, scanditi in tratti orizzontali e in una spina centrale da pietre da taglio. Il primo percorso radiale sulla destra è la cosiddetta "scala matta", così chiamata perché si arrampica con gradoni irregolari attraverso i gironi, per arrivare rapidamente al punto più alto del borgo, dove si trova la piazza della chiesa.
Successivamente giungiamo in uno slargo, privo di mura, nel quale, fino agli anni Cinquanta, era presente la seconda porta del paese, detta porta a Nord, che immetteva nei campi. La porta e la torre furono distrutte per recuperare le pietre utilizzate per selciare la strada che porta al cimitero.
Lo slargo successivo è detto Piazzetta dell'Acacia, in cui è ancora presente il secolare albero sotto il quale troviamo la seconda cisterna pubblica del paese. Nella piazzetta sono tuttora ben visibili le mura di fortificazione del borgo e una torre quadrata di guardia parzialmente ristrutturata.
Proseguendo, è possibile svoltare a destra, in una in una breve viuzza, per immettersi nella Via tra la Chiesa, lungo la quale si trova la cosiddetta casa di San Guglielmo ("casa Ballotta"), nella quale la tradizione vuole che sia stato ospitato il Santo Guglielmo duca d'Aquitania nel sec. XII.
Dalla parte opposta della via, si accede alla piazza principale di Nicola: uno spazio ristretto ed allungato, luogo sommitale e centro sociale del borgo. Come una scenografia la piazza si chiude con la Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo caratterizzata da una facciata in stile barocco, risalente al 1759, ridipinta in un brillante rosa "ligure".
Nel percorrere le viuzze, lo sguardo è attirato dalla pavimentazione: in particolare la Piazza della Chiesa presenta da pietre larghe ben conservate e sedili addossati ai muri delle case. A destra della chiesa si nota un'antica casa in stile fiorentino.
Allungando il breve tour si può attraversare il ponte di San Martino e arrivare alla Chiesa di San Martino, la pieve di epoca longobarda che, anche se ristrutturata, mostra ancora evidenti le sue linee in stile romanico.
Mappa
Indirizzo: Borgo di Nicola, 19034 Nicola SP
Coordinate: 44°4'40,5''N 10°2'23,3''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
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