Chiese e Pievi, percorsi tra storia, culti e tradizioni

Chiesa dei Santi Lorenzo e Martino Chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo Pieve di San Martino Santuario di Nostra Signora del Mirteto Santa Maria Assunta

Description

Chiese e Pievi, percorsi tra storia, culti e tradizioni

Un percorso ideale per entrare in contatto con la storia, i culti e le tradizioni del territorio della Città di Luni è quello alla scoperta delle sue chiese e delle pievi. Quello che oggi possiamo ammirare e visitare è frutto di una trasformazione in cui l’uomo è sempre protagonista, nel bene e nel male.

Se partiamo da Ortonovo incontriamo la chiesa abaziale dei santi Lorenzo e Martino. La piazzetta di fronte alla chiesa è ancora oggi il centro sociale del borgo. La chiesa risale al XVII secolo. La torre campanaria è ciò che rimane della torre dell'antico castello di Ortonovo. All’interno della chiesa ci sono gli altari, l’acquasantiera e la fonte battesimale provenienti dal vecchio oratorio di San Lorenzo. Le dieci cappelle e le cripte delle navate laterali mettono in bella mostra molte opere d’arte (come la statua del 500 dedicata a S. Antonio Abate e alcuni preziosi reliquiari) con cui le famiglie nobili avevano l’abitudine di decorare la chiesa per lasciare un segno nella storia della comunità.
La facciata della chiesa è caratterizzata da due nicchie, quella di sinistra ospita la statua di S. Martino, mentre a destra si trova quella di S. Lorenzo. Entrambe furono realizzate nel 1754.
Molto belli i marmi policromi con i quali sono realizzati gli altari.


Nella frazione dell’Annunziata incontriamo la chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata. La facciata è in rosa ligure come la chiesa di Ortonovo. La piccola chiesa è incastonata tra le case che la chiudono da entrambi i lati e la proteggono. La chiesa, che risale alla fine del 1600, è ad una sola navata e comprende oltre ad un altare maggiore anche due altari laterali. La Chiesa Parrocchiale è antichissima, ma ha subito molte modifiche: sembra che la costruzione originaria sia romanica ma alterata nei secoli da diversi interventi. Non solo, ma nella costruzione sono stati utilizzati marmi provenienti dall’antica Luni.
Tra le opere che più colpiscono una Deposizione in ardesia e un Cristo deposto in gesso. Sull’altare maggiore racchiusa da due colonne c’è un'ampia tela raffigurante la scena dell'Annunciazione.

Spesso le chiese venivano ricostruite sugli antichi impianti di cappelle preesistenti. E’ il caso della chiesa di Nicola dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, ricostruita nel XV secolo. La facciata è in stile barocco. La cappella originaria sembra risalire al VI-VII secolo: costruita dai bizantini in segno di ringraziamento per la conquista di Luni. A conferma dell’origine antica della cappella il ritrovamento nel 1943 di un cofanetto ligneo nel cimitero sotterraneo della chiesa, risalente ai secoli VII-VIII, e probabilmente contenente le reliquie degli apostoli Giacomo e Filippo.
La chiesa fu sottoposta a diversi rifacimenti. Alla fine del ‘500 fu allungata ed elevata di oltre un metro. La chiesa fu ancora ingrandita verso la metà del ‘700 ma i decenni successivi furono caratterizzati da degrado ed incuria, tanto che la struttura rischiò la chiusura come luogo di culto . Intorno al 1975 furono eseguiti diversi lavori di ristrutturazione e la chiesa riacquistò la sua bellezza.
All’interno della chiesa colpisce molto l'altare maggiore in marmo, risalente al 1600. Non solo ma a lato del presbiterio sono visibili i Dodici Apostoli, altorilievi in marmo del Cinquecento. Secondo una leggenda locale quest’opera collocata prima nel duomo di Carrara, era stata ceduta alla chiesa di Nicola in occasione di una carestia, in cambio di un po' di grano e del buon vino di Sarticola. Sembra invece che sia stata acquistata da Domenico de Franciosi, che faceva parte di una ricca famiglia del paese, e pagata con una partita di grano e con del buon vino delle sue cantine.

Immersa nel verde è la Pieve di San Martino, nella frazione di Casano, che raggiungiamo attraversando il ponte di San Martino che in versione trecentesca era tutto di legno ma successivamente ricostruito in pietra.
La suggestiva pieve di epoca longobarda ha mantenuto diverse caratteristiche dello stile romanico, a cominciare dal campanile. Per la costruzione sono state utilizzate pietre in arenaria ma anche il marmo di Luni che possiamo vedere negli archi delle finestre o negli stipiti delle porte. All’interno della chiesta non ci sono purtroppo resti degli arredi antichi. Spicca però il pulpito sorretto da una colonna in marmo caristio.

Se volgiamo lo sguardo verso Ortonovo veniamo colpiti dal bianchissimo Santuario di Nostra Signora del Mirteto, sul monte Boscaccio. Il Santuario fù progettato e costruito dall'architetto lucchese Ippolito Marcello, alla metà del Cinquecento La facciata è piuttosto allungata ai lati: al centro della facciata c’è un rosone cieco e il portale è costituito da due colonne in marmo con capitelli in stile corinzio. Sempre in facciata c’è un altorilievo raffigurante una Madonna con Bambino e due devoti, attribuibile a Michelangelo giovane. In realtà sembra essere opera di un artista lucchese, fortemente influenzato dal genio michelangiolesco.

Accanto alla scalinata che conduce al Santuario, collocato su un pilastro, si può notare il basamento di una colonna in marmo a testimonianza dell’importanza del marmo lunense in tutto il territorio.
All’interno della chiesa a tre navate ci sono oltre a diversi altari in marmo policromo, due acquasantiere seicentesche e una tela seicentesca, di autore ignoto che è la copia di un capolavoro di Tiziano andato distrutto nel 1867 e rappresenta la scena del martirio del Santo.
Ma al di là degli elementi architettonici è interessante scoprire qualche particolare di una storia che si tramanda e che coinvolge la comunità della zona. All’interno del Santuario c’è un tempietto ottagonale che custodisce l'immagine miracolosa della Vergine del Mirteto, alla quale è dedicato il santuario. Si narra che il 29 luglio del 1537, alcune pie donne di Ortonovo si erano recate all'oratorio e mentre erano raccolte in preghiera, videro improvvisamente scaturire sangue vivo dagli occhi della Madonna. Il miracolo attirò tantissimi fedeli a tal punto che fu necessario ingrandire l'oratorio, trasformandolo in un grande tempio, per la costruzione del quale furono necessari venticinque anni.

Non possiamo più ammirarla ma solo immaginarla, l’antica cattedrale di Luni, intitolata a Santa Maria Assunta, che sorgeva nei pressi del porto e dell’antico foro. Nell’epoca più gloriosa di Luni la cattedrale era cinta da potenti mura. Probabilmente fu costruita su una domus romana tra il IV ed il V secolo e subì nel tempo diversi rifacimenti fino all’inizio del Duecento, periodo di decadenza per tutta la Città di Luni. I resti della cattedrale sono stati individuati durante le campagne di scavo ma sono insufficienti per farne una lettura completa. Sembra infatti che gli scavi condotti nell’ottocento abbiano compromesso la descrizione delle varie fasi edilizie della cattedrale.

Carte

Indirizzo: SP Lama, 2, 19034 Ortonovo SP, Italia
Coordinate: 44°5'21,8''N 10°3'15,3''E Indicazioni stradali (Ouvre dans un nouvel onglet)

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